MEDICINA - ERBORISTERIA - MELISSA (Melissa officinalis L.)

Pianta della famiglia delle Labiatae (o Lamiaceae, secondo le più moderne classificazioni), distribuita in Europa meridionale, nell'Asia occidentale e nell'Africa settentrionale. In Italia è comune nei luoghi ombrosi, lungo le siepi e i fossi, ai margini dei boschi, dal piano alle zone submontane.

GENERALITÀ
La melissa è una pianta erbacea perenne, alta anche un metro, con fusto eretto ramificato.
Le foglie sono tutte picciolate: il picciolo si presenta più lungo nelle foglie basali, mentre è più corto in quelle superiori e quasi inesistente alla sommità. Sono disposte in maniera opposta e hanno forma ovale, con base tronca o a cuneo e apice acuto. Il loro margine è dentellato e la superficie reticolato-rugosa, glabra nella pagina superiore è ricoperta da una fitta peluria in quella inferiore.
I fiori sono riuniti in verticilli all'ascella delle foglie superiori. Hanno un calice di forma campanulata diviso in due labbra: il labbro inferiore termina in due denti mentre il labbro superiore presenta tre denti.
La corolla, caratteristica delle Labiatae, presenta due labbra: il labbro superiore è convesso, mentre l'inferiore è trilobato, con il lobo mediano più grande dei due laterali. Ha colore giallastro prima della sua apertura, ma poi diventa bianca o rosata.
I frutti sono dei tetracheni di colore bruno, riuniti in fondo al calice persistente: hanno forma ovale allungata.
Per scopi terapeutici si utilizzano le foglie e le sommità fiorite.

IMPIEGO TERAPEUTICO
La melissa è stata coltivata fin dalla più remota antichità come pianta medicinale ma anche come pianta mellifera. Il suo impiego in terapia si andò diffondendo durante il Medioevo e il Rinascimento.
Oggi si riconoscono alla melissa proprietà stimolanti, antispasmodiche, stomachiche, carminative, digestive, sudorifere. La sua essenza ha notevoli effetti sedativi e antispasmodici.
In medicina popolare si ritiene che la melissa abbia benefiche proprietà per aiutare la digestione, per curare le coliche, i dolori di stomaco di origine nervosa, i crampi, le turbe digestive in generale, le palpitazioni, le emicranie, le vertigini, le sincopi, le malattie nervose. Le si riconoscono inoltre proprietà curative della debolezza cardiaca e dei disturbi circolatori con ipertensione.
Esternamente la melissa si utilizza come cicatrizzante, vulnerario o astringente; manifesta anche proprietà antimicrobiche. Le frizioni di melissa, infine, leniscono i dolori reumatici e nevralgici.
I principi attivi della melissa sono degli olii essenziali, contenenti soprattutto principi terpenici (citrale, citronellale, linalolo, geraniolo): vi si trovano anche resine e principi amari.

PREPARAZIONI
- Uso interno: si utilizza l'infuso, preparato con 5-10 g di sommità fiorite per litro di acqua bollente. Si lascia a riposo per 5 minuti, si filtra per tela.
Si prende nella dose di 1-2 tazzine dopo i pasti, quale digestivo o come sedativo. Una tazza di melissa prima di coricarsi alla sera favorisce il sonno.

- Uso esterno: si utilizzano il decotto e la tintura alcoolica.
Il decotto si prepara con 30-50 g di sommità fiorite per litro di acqua. Si lascia bollire per 10 minuti, poi a freddo si filtra per tela.
Questo decotto serve per fare sciacqui, gargarismi, lavaggi o per la preparazione di compresse imbevute, utili per purificare e decongestionare l'epidermide.
La tintura viene preparata con 150 g di sommità fiorite per litro di alcool a 40-50°. Si lascia a macero per una settimana, si filtra per tela, si lascia invecchiare per 15 giorni.
Questa tintura serve per fare frizioni sulle parti congestionate.

- Uso cosmetico: una manciata di foglie di sommità fiorite di melissa nell'acqua calda del bagno permettono di fare un bagno tonificante e stimolante.
Per trattamenti locali, soprattutto sulla pelle del viso, si usa l'acqua distillata di melissa, quale idratante e tonificante.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE
Le foglie e le sommità fiorite si raccolgono da giugno ad agosto, recidendo i fusti 5-10 cm sotto l'infiorescenza. Si pongono a essiccare raccogliendoli in mazzi appesi a un filo teso, all'ombra e in locale ben aerato.
Le foglie possono essere raccolte anche dalle parti inferiori della pianta. escludendo però quelle danneggiate dagli insetti. appassite o secche. Vengono poi poste a essiccare in sottile strato, disposte su graticciati o setacci a maglie larghe.
Tutte queste parti della pianta devono essere raccolte in giornate asciutte, quando la rugiada è scomparsa
Foglie e infiorescenze si conservano in sacchetti di carta sigillati o in vasi di vetro scuro chiusi. Vanno rinnovate ogni anno.
La coltura della melissa può essere fatta sia partendo da seme sia per divisione di cespi. Ci si può approvvigionare tanto di semi che di piante per il trapianto direttamente in natura o da fioricultori specializzati.
Le piante vanno poste a dimora in terreno ben drenato e ricco di sostanze organiche, a una distanza di 40-50 cm l'una dall'altra, in file distanti anche 60 cm. La melissa e infatti una pianta perenne cespugliosa, che necessita di molto spazio per svilupparsi bene.
Concimazioni periodiche a ogni primavera favoriranno lo sviluppo e permetteranno una buona fioritura.
 

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